Pronto… Critical Mass!?

fotoLuigi Panzuto

Due volte al mese, con la bici, con la voglia di divertirsi, di fare amicizia e di ridere alla faccia degli autoimmobilizzati…

 perche’ la citta’ e’ anche tua e scegliere il mezzo con cui transitare e’ un tuo diritto!

 

DUE APPUNTAMENTI MENSILI:

PRIMO SABATO del mese ore 11:00

TERZO VENERDI del mese ore 18:30

Calata Trinita’ Maggiore (piazza del gesu’)
 

TEMPA DEL FICO RURALITA’ CONTEMPORANEA IN CILENTO

 

ART-ERRA-..NTE DELL’ACCOGLIENZA PER VIAGGIATORI LENTI IN CERCA DEL CILENTO INTERIORE…..

 DECRESCITA TRA NOMADISMO E RADICI- PERMACULTURA – GRANI ANTICHI – CASE DI PAGLIA

– ORTO SINERGICO E NATURALMENTE…ASINI E CIUCCIOPOLITANA

CIUCCIOPOLIANA E’ ANCHE…..

 
CIUCCIOPOLITANA E’ ANCHE …..i nuovi luoghi. Per una futura città del Parco Via, carraru, sierru, iumu, varcu, ponti, puddu, pagliaru, vadduni, canali, voscu, surgenti, funtana ……. “ ogni cosa nu nomi, ogni nomi na cosa”. Quando si parla di luoghi, è necessario ri-conoscerli, sentirli vivi di esperienza e di vissuto: un luogo è tale per la sua “specificità” assegnatagli. Le parole che li indican…o sono la connessione diretta con il “mondo” a cui i luoghi rimandano o appartengono. U canali a iumenta è solamente esperibile, può essere legato solo a un vissuto diretto o tutt’al più narrato, giacchè esso in quanto luogo non ha descrizione scritta, non ha significato semantico nella traduzione cartografica, esso appartiene al vissuto-narrato dell’oralità. Così i luoghi si fanno tali per l’interazione diretta che ci si intrattiene e dalla quale ne scaturisce l’immaginario e la fruizione. Segno e significato si fondono e si traducono in qualcosa di densamente simbolico che fanno di ogni luogo un “mondo” concreto, conosciuto, archiviato. A Varcu laru ‘ngè u vadduni, na chianta ri nuci, na preta a scivugliaturi, a casedda ri pinnacchiu, a posta ri cignalisti, ecc. Un archivio sempre in fase di aggiornamento, mai statico. La sua vita è metamorfosi sospesa tra oblio e presenza. Ma oggi i tanti luoghi che ci appartengono significano ancora qualcosa? Sono ancora dei luoghi? Sono presenza o oblio? Oppure aspettano di essere inventati, scoperti o ritrovati? Magari bisogna innovarli? La ciucciopolitana si inserisce in questo discorso perché è innanzitutto una riappropriazione dei mondi semantici e concreti di luoghi comunque nostri e destinati all’abbandono o alla predazione. Questo per dire che non è in gioco di certo la linguistica delle parole ma il valore primo che ci lega alla nostra terra. Dalle aspettative economiche a quelle ambientali, culturali, sociali, il nostro territorio e quindi i suoi luoghi assumeranno insieme alle nostre capacità di viverli, il più importante ruolo nella determinazione del futuro. Partire e camminare attraverso le vie del mondo contadino-pastorale, attraverso le vie dei pellegrinaggi, significa scoprire, confermare, conoscere e ri-conoscere l’essenza dei luoghi, conservarne la memoria per ri-dargli un senso, per avere un necessario punto di inizio per le nostre azioni e per i nostri tempi. Partire dai luoghi e dal passato, accompagnarsi all’asino e alla sua dimensione, percorrere camminando, questo può essere il passo da compiere. Un passo che non è di certo un “girare”, una passione arcadica impantanata nell’amore per il tempo andato, nell’idea di una storia immobile. E’ l’esatto contrario! E’ dinamica e voglia di movimento, è voglia di conoscere e di conoscersi, è voglia di alterità consapevole per determinare insieme il futuro, è voglia di vivere e programmare a ritmi dell’uomo e per l’uomo, è voglia di scambiare percorsi, idee e esperienze. La ciucciopolitana è una straordinaria invenzione per connettere tempi, storie, persone e soprattutto “luoghi” in percorsi comuni. Un continuum di paesi, montagne, colline, fiumi, coste, che con le varie linee della ciucciopolitana, si faranno Città. Potremmo avere un giorno i “cittadini” del Parco? I luoghi prima di tutto. La città si fà di luoghi, le vie altrettanto. Il futuro del nostro territorio non può prescindere dalla conoscenza dei luoghi che lo compongono e dalla vocazione-specificità che rappresentano. La ciucciopolitana si fa cosi strumento per la conoscenza, immaginario per edificare potendo ri-edificare, rete per progettare e strutturare, connessione per scambiare e condividere

La Decrescita secondo Franco Berardi “Bifo”

anche se datato ancora molto attuale

Posted by selvatici on 29/06/2008

Nove anni dopo Seattle. Una nuova strategia anzi due per le donne e per gli uomini che non accettano la schiavitù e la guerra, di Franco “Bifo” Berardi, da Rekombinant

Nel 1999 a Seattle cominciò una rivolta morale. Dopo l’attacco contro il summit del WTO milioni di persone in tutto il mondo dichiararono che il globalismo capitalista è un fattore di devastazione psichica e ambientale. Per due anni il movimento globale attivò un efficae processo di critica delle politiche neo-liberiste, aprendo la strada alla speranza di un cambiamento radicale. Poi, dopo la battaglia di Genova cambiò lo scenario narrativo di fondo e la guerra conquistò il posto centrale della scena. Il movimento non fermò allora la sua azione, ma la sua efficacia fu rapidamente ridotta a zero, come dimostrò l’immensa manifestazione mondiale del 15 febbraio del 2003, che non riuscì a fermare la guerra criminale lanciata dai peggiori assassini che la storia umana conosca. Il movimento non riuscì a diffondersi allora nella vita quotidiana della società di tutto il mondo, non riuscì a dar vita a un processo di autorganizzazione del lavoro tecnico-scientifico.

Sapporo e il fallimento delle politiche neoliberiste

Oggi, nove anni dopo Seattle, mentre i padroni del mondo si riuniscono a Sapporo per prendere atto di un fallimento colossale delle loro politiche, ma anche per ribadirle nonostante tutto, dobbiamo inventare una nuova strategia per il movimento, anzi forse due.

 

Una strategia (anzi forse due) che parta dalla consapevolezza che il potere globale è oggi fondato sulla guerra, e che una dittatura militare sta prendendo forma nel mondo: una dittatura le cui radici sono profonde nei processi di produzione, nella cultura razzista e nell’odio interetnico e inter-religioso che i papi e gli ayatollah hanno seminato nella mente spaventata e ignorante della maggioranza dell’umanità. La politica neoliberista ha distrutto l’idea stessa di una sfera pubblica nel campo dell’economia e in quello dei media. Ha privatizzato ogni frammento della produzione, della comunicazione, del linguaggio e perfino dell’affettività. La competizione ha preso il posto della solidarietà in ogni aspetto della vita eil crimine è divenuto la forma prevalente della relazione economica. La guerra globale è il compimento naturale di questa mutazione criminale del modo di produzione capitalista. E la devastazione sistematica dell’ambiente fisico e psichico è l’effetto naturale di questa mutazione.

l’impero del Caos

Le forze democratiche si aspettano qualche sollievo dalla possibile vittoria di Barack Obama alle prossime elezioni americane. Ma vediamo bene il paradosso della situazione. Gli Stati Uniti d’America hanno perduto la loro egemonia militare, perché il fanatismo religioso, il fondamentalismo islamico, il nazionalismo russo risorgente, e il terrore sono strategicamente vincenti nel territorio euro-asiatico. Dall’Afghanistan al Pakistan dall’Iraq all’Iran al Libano, dal Caucaso all’Ucraina, l’egemonia occidentale sta perdendo terreno. Inoltre, la crisi finanziaria apre la strada a un collasso del potere americanom, e la recessione inflattiva che si sta diffondendo dovunque produce disordine e sfiducia nelle società occidentali, e queste, prive di una prospettiva egualitaria, si trasformano in razzismo. Nel decennio della presidenza Clinton era possibile parlare (seppure mai in maniera molto convincente) di un Impero americano, ma dopo l’inizio della guerra infinita, coloro che avevano parlato di impero americano hanno dovuto parlare di un colpo di stato all’interno dell’impero. Se le cose sono così dobbiamo ammettere che questo colpo di stato ha ottenuto il suo scopo. I guerrafondai hanno perso le loro guerre (la guerra in Iraq è stata un fallimento completo, la guerra in Afghanistan si trascina verso la sconfitta, la guerra in Iran non si vincerà mai). Cionostante hanno vinto la guerra per il profitto da petrolio e per un aumento della spesa militare, e quel che è peggio hanno vinto la loro guerra contro la pace e contro l’umanità. Oggi, mentre alla Casa Bianca si può attendere che entri una persona di sentimenti democratici, l’Impero americano cade a pezzi e il Caos è l’unico Imperatore del mondo. una strategia del monastero felice Che possiamo fare in un panorama distopico di questo tipo? Quale strategia possono elaborare le donne e gli uomini che vogliono la pace e la giustizia? Forse non una strategia è quello che ci occorre, ma due. Nessuna speranza è in vista, dal momento che la svolta criminale del capitalismo sta producendo effetti irreversibili nella cultura e nel comportamento della società planetaria, dividendola in tre sezioni prive di ogni universalità e di ogni sentimento solidale. Un terzo dell’umanità è un pericolo di vita: la fame si sta diffondendo come mai prima. La crisi energetica diffonde aggressività e inflazione. La guerra devasta le case e le terre. Un terzo dell’umanità vive in condizioni di sfruttamento semi-schiavistico, con orari di lavoro che non hanno più limiti e con salari decisi unilateralmente dai capitalisti. Ma sono talmente terrorizzati dalla precarietà e dalla paura di finire nell’abisso della fame e dell’emarginazione che sono costretti ad accettare qualsiasi ricatto. Un terzo dell’umanità è armata fino ai denti per difendere i suoi livelli di vita e di consumo contro l’esercito dei migranti che premono ai confini della società occidentale. Io penso che dobbiamo ritirarci ed evitare ogni scontro, ogni conflitto che sarebbe oggi inevitabilmente perdente. Dobbiamo creare una sfera autonoma e sicura per quella piccola minoranza della popolazione del mondo che vuole salvare l’eredità della civiltà umanista e le potenzialità dell’Intelletto generale, che sono in serio pericolo di una militarizzazione definitiva.

Dobbiamo preparaci a una lunga fase di barbarizzazione e di violenza. Nel primo decennio del secolo siamo entrati in un’era che assomiglia a quela che in Europa chiamiamo Medio Evo. Mentre il territorio era devastato da invasioni e l’eredità delle civiltà antiche era distrutta, gruppi di monaci salvarono la memoria del passato e soprattutto i semi di un possibile futuro. Noi non possiamo sapere se l’epoca barbarica durerà per decenni o per secoli, nè possiamo dire se l’ambiente fisico e psichico del pianeta sopravviverà all’attuale devastazione criminal-capitalista. Ma sappiamo di sicuro che non abbiamo né le armi per affrontare i distruttori, e dunque dobbiamo salvare noi stessi e la possibilità di un futuro umano. l’imprevedibile Questa è la strategia che io propongo. Ma una sola strategia non è sufficiente quando le cose sono caratterizzate da un indeterminismo profondo e le prospettive sono così imprevedibili come nel momento attuale. Non possiamo al momento dire quali conseguenze produrrà la fine dell’egemonia americana, nè quali sviluppi avrà la guerra che si svolge dal Pakistan alla striscia di Gaza. E non possiamo immaginare quali effetti produrrà la guerra civile a bassa intensità che si sta combattendo in Europa per motivi etnici, né quali conseguenze produrrà la recessione che corrode l’economia e la sopravvivenza dei lavoratori occidentali. Per il momento abbiamo assistito ad un’evoluzione razzista e fascista della cultura operaia in Europa, ma domani chi lo sa. Bene, io penso che mentre ci ritiriamo nei nostri monasteri non dovremmo dimenticare di prepararci per un improvviso rovesciamento delle prospettive. Dobbiamo essere pronti alla prospettiva di un lungo periodo di sottrazione monastica, ma anche alla prospettiva di un improvviso rovesciamento del panorama politico globale. Provate a immaginarvi la rivolta degli operai cinesi contro il capitalismo nazional-socialista, o l’esplosione di una aperta guerra razziale in Europa, il collasso del sistema militare ameircano incapace di far fronte a una nuova ondata di terrorismo. Provate a immaginare il collasso apocalittico degli eco-sisteni di zone nevralgche del mondo. Questi scenari sono perfettamente realistici nel prossimo futuro e potrebbero provocare un mutamento radicale dell’atteggiamento politico della maggioranza della popolazione mondiale.

dobbiamo creare l’esempio vivente di un altro stile di vita che non sia basato sul consumismo e sull’ossessione della crescita e sulla nevrosi della competizione. Il nostro compito centrale nel prossimo futuro è la ridefinizione dell’idea stessa di benessere, di ricchezza e di felicità. Il nostro compito è la creazione di monasteri in cui si sperimenti il benessere frugale. Critica della naturalizzazione del paradigma della crescita, elaborazione culturale di un nuovo paradigma basato sull’abbandono dell’ossessione della crescita, finalizzato alla frugalità, alla produzione ad alta intensità di sapere, alla solidarietà, e alla pigrizia, e al rifiuto della competizione. Il capitalismo ha identificato il benessere e l’accumulazione, la felicità e il consumismo la ricchezza e lo spreco delle risorse naturali e psichiche.

Dobbiamo diventare l’esempio vivente di uno stile di vita in cui il benessere sia unita alla frugalità, la felicità alla generosità, e la produzione sia unita con la pigrizia e il dolce far niente. La riccezza non ha nulla a che fare con il consumo compulsivo e con l’accumulazione ossessiva. La ricchezza è il piacere di essere, e il godimento del tempo”.

http://selvatici.wordpress.com/2008/06/29/la-decrescita-secondo-bifo/

Natale consapevole

 

 

“Proponiamoci di autoprodurre i regali di Natale con fantasia e ingegno, pensando all’utilità reale e alla bellezza, se ne acquistiamo … facciamolo da piccoli artigiani  manuali, da contadini della zona, da cooperative locali, nei mercatini della nostra città, nelle poche librerie rimaste, … facciamo in modo che i nostri soldi arrivino a persone che conosciamo o che ci ispirano fiducia e non ai grandi centri commerciali e alle multinazionali, cosi facendo eviteremo di trasformare il Natale in una sagra delle merci”.

http://bionieri.ning.com/profiles/blogs/natale-consapevole#comments

“tu no puedes comprar el viento tu no puedes comprar el sol…”

Soy,
Soy lo que dejaron,
soy toda la sobra de lo que se robaron.
Un pueblo escondido en la cima,
mi piel es de cuero por eso aguanta cualquier clima.
Soy una fábrica de humo,
mano de obra campesina para tu consumo
Frente de frio en el medio del verano,
el amor en los tiempos del cólera, mi hermano.
El sol que nace y el día que muere,
con los mejores atardeceres.
Soy el desarrollo en carne viva,
un discurso político sin saliva.
Las caras más bonitas que he conocido,
soy la fotografía de un desaparecido.
Soy la sangre dentro de tus venas,
soy un pedazo de tierra que vale la pena.
soy una canasta con frijoles ,
soy Maradona contra Inglaterra anotándote dos goles.
Soy lo que sostiene mi bandera,
la espina dorsal del planeta es mi cordillera.
Soy lo que me enseño mi padre,
el que no quiere a su patria no quiere a su madre.
Soy América latina,
un pueblo sin piernas pero que camina.

Tú no puedes comprar al viento.
Tú no puedes comprar al sol.
Tú no puedes comprar la lluvia.
Tú no puedes comprar el calor.
Tú no puedes comprar las nubes.
Tú no puedes comprar los colores.
Tú no puedes comprar mi alegría.
Tú no puedes comprar mis dolores.

Tengo los lagos, tengo los ríos.
Tengo mis dientes pa` cuando me sonrío.
La nieve que maquilla mis montañas.
Tengo el sol que me seca y la lluvia que me baña.
Un desierto embriagado con bellos de un trago de pulque.
Para cantar con los coyotes, todo lo que necesito.
Tengo mis pulmones respirando azul clarito.
La altura que sofoca.
Soy las muelas de mi boca mascando coca.
El otoño con sus hojas desmalladas.
Los versos escritos bajo la noche estrellada.
Una viña repleta de uvas.
Un cañaveral bajo el sol en cuba.
Soy el mar Caribe que vigila las casitas,
Haciendo rituales de agua bendita.
El viento que peina mi cabello.
Soy todos los santos que cuelgan de mi cuello.
El jugo de mi lucha no es artificial,
Porque el abono de mi tierra es natural.

Tú no puedes comprar al viento.
Tú no puedes comprar al sol.
Tú no puedes comprar la lluvia.
Tú no puedes comprar el calor.
Tú no puedes comprar las nubes.
Tú no puedes comprar los colores.
Tú no puedes comprar mi alegría.
Tú no puedes comprar mis dolores.

Você não pode comprar o vento
Você não pode comprar o sol
Você não pode comprar chuva
Você não pode comprar o calor
Você não pode comprar as nuvens
Você não pode comprar as cores
Você não pode comprar minha felicidade
Você não pode comprar minha tristeza

Tú no puedes comprar al sol.
Tú no puedes comprar la lluvia.
(Vamos dibujando el camino,
vamos caminando)
No puedes comprar mi vida.
MI TIERRA NO SE VENDE.

Trabajo en bruto pero con orgullo,
Aquí se comparte, lo mío es tuyo.
Este pueblo no se ahoga con marullos,
Y si se derrumba yo lo reconstruyo.
Tampoco pestañeo cuando te miro,
Para q te acuerdes de mi apellido.
La operación cóndor invadiendo mi nido,
¡Perdono pero nunca olvido!

(Vamos caminando)
Aquí se respira lucha.
(Vamos caminando)
Yo canto porque se escucha.

Aquí estamos de pie
¡Que viva Latinoamérica!

No puedes comprar mi vida.

LATINOAMERICA ES EL NUEVO VIDEO QUE PRESENTO CALLE 13 donde muestra un collage de imágenes regionales rodadas en Puerto Rico, Colombia y en gran medida en Perú, y tuvo en la dirección a dos realizadores peruanos, Jorge Carmona y Milovan Radovic, para la productora Patria. La filmación demandó un mes, entre mayo y junio de este año.
También aparecen en el video Susana Baca (quien además de cantante es Ministra de Cultura de Perú) y Totó La Momposina, (cantante folklorica colombiana) que participaron en la grabación junto a los boricuas y la brasileña María Rita

PRIMITIVAMENTE

 Primitivamente …

Me ne vogl’i’ a campa’ ‘mmiez’a na terra, ‘a parte ‘e Punticiello, Caivano: so’ stufo d”e città, Roma, Milano: quanno voglio fa’ ‘a vita, vaco ‘Acerra. ‘Mmiezo a na terra, sulo, addò se magna cu a crapa, ‘a vacca, o puorco, ‘o pulicino; na casa grezza ‘e tufo, nu lettino, e se risciata l’aria d”a campagna. All’alba ‘o gallo canta, io arapo ll’uocchie e appiso ‘e trave veco ‘o bene ‘e Dio. Mme mengo, jesco fore, sto sul’io e me diverto a sèntere ‘e rranocchie. M’accosto ô puzzo, addò ce sta ‘o mulino: na grossa rota e tutte sicchie attuorno. E ‘o ciucciariello avota, albanno juorno, e ‘o sicchio ‘e reto saglie sempe chino. Scarreca ll’acqua e torna a capa sotto, se jenche e saglie areto cu ll’at’acqua. E ‘o ciucciariello avota e nun se stracqua fino a c’ ‘o sole forte nun l’ha cuotto. Rallenta ‘o passo, va cchiù lenta ‘a rota, cu ‘a capa, ‘e rrecchie appese e ‘a lengua ‘a fora. Se scioscia ‘e mosche ‘a cuollo aizanno ‘a cora, pe’ dinto ‘a gareggiata chiena ‘e lota. Chesto voglio vede’, chesto e nient’ato. Aggio bisogno’ e fa’ na vita santa. N’aucelluzzo ‘nterra ca me canta: senza me ‘ntuletta’, sempe sciambrato. Voglio fa”a corte? ‘a faccio a’ gallenella, spugliato comme sto, comme me trovo. ‘A vaco appriesso, veco addò fa l’uovo, m”o zuco o ‘o faccio fritto ‘int”a tiella. Me voglio fa’ nu bagno? ‘int”a cesterna acqua gelata! e vevo ‘nfaccia ô sicchio. Cu ‘o vino ca se fa, spilo ‘o cavicchio e aggio voglia ‘e campa’ na vita eterna. ‘O parzunale me dà ‘o Ssignuria, ‘o cane ‘e presa ca m’allcca ‘a mano. Niente pultrone, segge né divano: sempe pe’ terra ch’è ‘a passione mia. Distratto, senza leggere giurnale, senza rilorge, calannarie: niente. Comme a ll’antiche, primitivamente. Senza sta civiltà. Vita animale. Cient’anne aggi”a campa’ ‘mmiez’a sta terra: quanno voglio fa’ ‘a vita, vaco ‘Acerra!

Raffaele Viviani

RAGNA*TELA riTORNA @ NAPOLI

 
 

 

RAGNATELA
sperimentazioni di nuove resistenzedomenica 9 ottobre dalle 10°° alle 22°° da Paola al “FIUME di PIETRA” _ VESUVIO

… tutto il giorno
arti e mestieri resistenti _ mercato senza mercanti_ musici e saltimbanchi
cucina popolare _ libri da scambiare _ video
sovranità alimentare
acqua di fonte

al crepuscolo
Zuppa di Pietre _ momento comico rituale

quando il contadino comincia a seminare e lo scrittore comincia a scrivere allora tutti i miracoli concorrono…

 (James Douglas Morrison)la sera
proiezione del documentario “PIG BUSINESS”

***Evento a RIFIUTI*ZERO _ non introdurre alcun tipo di rifiuto e monouso
**Porta “la mappatella” uno strofinaccio legato ai 4 pizzi con le tue stoviglie personali
*all’ ingresso contributo consigliato 1€

Dove: FIUME DI PIETRA – Via Osservatorio 22 _ Ercolano _ Napoli

INFO: https://ragnatela.noblogs.org/

ragnatela@autoproduzioni.net – 3289739045

prossime date:

30-31/10 e 1/11 CAPODANNO AGRICOLO&COMPLEANNO RAGNATELA

12-13/11 GENOVA “CRITICAL*WINE”

 

eventoFB 
 
 

è un pò di tempo…. che pedalo da solo

è un pò di tempo…. che pedalo da solo

è un pò di tempo….

che pedalo da solo

non con il corpo, ma con la mente…

macino km in solitaria…. su idee strane…

su percorsi nuovi….

pedalo, pedalo, come un ossesso

ma il giro che faccio sembra sempre lo stesso

intanto il percorso mi appare più chiaro ….

sono io che devo imparare a pedalare,

con più calma e più dolcezza

per avere e dare più chiarezza,

non è spingendo forte sui pedali

che prendo il futuro tra le mani

mi rendo conto all’improvviso che ho bisogno di un sorriso…

una dolcezza, una carezza,

di un sogno condiviso.

Pedalo forte, ma non è più lo stesso

Ho ricevuto dolcemente

quello che è il fascino dell’innamoramento

E’un percorso netto e chiaro,

si tratta di sottrarsi piano piano

per essere più umani,

non si tratta solo di bicicletta

ma di quello che ci aspetta

di quello che verrà, di quello che sarà

Intanto continuo a’ pedalà

Scusate amici ma il tempo

non è più lo stesso,

io stò cambiando adesso

io cambio piano piano tenendovi per mano

pedalo, pedalo,ma senza affanno,

qualkosa è successo

per essere quì

noi adesso

pedalo ancora senza fermarmi

tutto questo senza allenarmi

pedalo pedalo ma non vi vedo,

non sò se stò più avanti ò stò più indietro

e allora ti accorgi che non devi pedalare,

in bici è l’amore che fà volare

non è importante essere avanti o indietro

importante è riuscire a donare,

quello che la bici pùò dare

allora che insisti pedali più forte

sperando nella buona sorte…..

con amore
armando ò Pàciòck

 
Gracias: Rox

Renato y Manù

Kike
Paoletta
Maurizio
Stèfano
Cristiano
camilla
Lucariello
Salvino
Gennaro
marika
Diana
gianpietro
totòre
tonino
tanino
tempesta
franca
gabriele
alfredo
diego
alfonso
daniele
gennaro
davide
roberta
giulia
sara
&
tanti altri/e….
 

RICOSTRUIAMO INSIEME PER L’OCCASIONE IL BENESSERE COLLETTIVO SU MISURA DEI NOSTRI SOGNI

questa è solo una bozza di programma, aiutateci a completarlo con le vostre proposte!!!

ogni giorno controlliamo la posta all’indirizzo: incontroalsud@gmail.com

IL CONTRIBUTO DI CIASCUNO DI NOI E’ ESTREMAMENTE IMPORTANTE, AFFINCHE’ QUESTO GENERE DI INCONTRI SEMPRE PIU’ DIVENGANO PRESENTIMENTO DI POSSIBILE IMMANENZA DEL MONDO COSI’ COME LO IMMAGINIAMO!

 

RICOSTRUIAMO INSIEME PER L’OCCASIONE IL BENESSERE COLLETTIVO SU MISURA DEI NOSTRI SOGNI.

 

SARANNO FELICEMENTE ACCOLTI TUTTI I VOSTRI INTERVENTI, CONSIGLI, SUGGERIMENTI, E PROPOSTE.

 

SARANNO DI GRANDISSIMO INTERESSE I TEMI CHE AVRETE INTENZIONE DI DISCUTERE IN ASSEMBLEA, I LABORATORI CHE VORRETE APPORTARE PER INTEGRARE FELICI MOMENTI CONVIVIALI, I DOCUMENTARI CHE VORRETE VIDEOPROIETTARE, E TUTTO CIO’ CHE SCATURISCE SPONTANEAMENTE DALLA VOSTRA INTENZIONE.

 

SARANNO DI GRANDISSIMO AIUTO TUTTI I VOLONTARI CHE VORRANNO SOSTENERE L’EVENTO NEI TERMINI DI:

 

*contributo organizzativo/logistico/gestionale (apportando le proprie competenze tecniche, il proprio materiale strumentale, microfoni, amplificazioni, gazebo, tepee, compostiere, compost toilettes, tappeti, coperte, tavolini, fornacelle, ecc…)


*realizzazione o facilitazione di un seminario tematico / di un laboratorio tematico / di un’attività ludica (animazione per bambini / proposte musicali, teatrali, poetiche, artistiche, escursionistiche, di benessere, per allietare i momenti conviviali della sera o del mattino)


*diffusione e promozione dell’evento, tramite passaparola, mailing lists, stampa di volantini, ecc…


*partecipazione attiva nei compiti dello staff: infopoint, accoglienza ospiti, guida, pulizie, ecc..

 

 

PROGRAMMA

(aggiornato il 2 Settembre 2011)

 

 ECCO IL PROGRAMMA!!! (in continuo sviluppo!)

 

Venerdì 9 settembre 2011

 

Arrivo in azienda, organizzazione e accoglienza

 

Ore 11.00: 

 Conferenza stampa organizzata dal Sindaco di Cancellara e presentazione delle tre giornate

 

Ore 13.30:

 Pranzo

 

Ore16.00:

Assemblea plenaria. Testimonianze, esperienze, buone pratiche nel SUD ed eventuali progetti. Sarà presente per l’occasione, tra gli altri, DAVIDE PATI responsabile nazionale del settore beni confiscati per Libera.

 

Durante l’assemblea ciascuno dei cartelloni bianchi fissati alle pareti, che verranno man mano riempiti di contenuti, simboleggeranno i diversi temi nei quali verrà suddiviso il macroargomento che riguarda lo sviluppo del Sud nell’ambito della Rete dell’Economia Solidale.

 

Ciò che apparirà nei cartelloni (il tema da approfondire, i seminaristi, i facilitatori, i partecipanti) fuoriuscirà dunque dalla discussione generale. Ciascuno dei partecipanti all’assemblea deciderà spontaneamente in quale gruppo di lavoro inserirsi per argomentare, approfondire e risolvere le questioni riguardanti il tema prescelto.

 

Il risultato dell’incontro di ciascun gruppo di lavoro verrà esposto infine durante l’assemblea conclusiva, al termine della quale si stabilirà un nuovo appuntamento, nuove programmazioni, e quindi come e quando continuare a portare avanti i progetti scaturiti dall’incontro dei partecipanti.

 

 

Ore 21:00:

Pausa cena (per l’occasione il BioAgriSalute propone la sua “pizza a fiume” per tutti, con il contributo di € 5 a persona _ è gradita la prenotazione perchè si possa soddisfare nel miglior modo possibile la richiesta)

 

Dopo cena

Laboratorio “energetico” / Videoproiezioni di documentari, filmati / Letture poetiche    

 

 

 

Sabato 10 settembre 2011

 

Ore 9.30 – 13.00:

 Si riprendono i lavori dell’assemblea e/o tavoli tematici

 

Ore 13.00 – 14.00:

 libero / laboratori

 

Ore 14.00:

Pranzo

 

Ore 16.00 – 19.00:

Continuano i lavori lasciati in sospeso al mattino per i differenti gruppi

 

Ore 21.00:

Cena

 

Dopo cena:

Intrattenimento musicale / Laboratorio “energetico” / Videoproiezioni di documentari, filmati / Letture poetiche / Partecipazione all’evento Salsiccia Festival

 

 

Domenica 11 settembre 2011

 

Ore 9.30 – 14.00:

Assemblea conclusiva

 

Ore 14.00:

Pranzo

 

Ore 16.00 – 19.00:

Ancora laboratori per chi avrà piacere di condividere ancora buoni momenti insieme

 

 

SEGNALIAMO INOLTRE CHE SABATO 10 E DOMENICA 11 SETTEMBRE, NEL BORGO DI CANCELLARA AVVERRA’ LA SECONDA EDIZIONE DI “SALSICCIA FESTIVAL”.

 

QUI DI SEGUITO IL LINK ALLA MANIFESTAZIONE:

 

http://www.salsicciafestival.it/